Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

martedì 28 settembre 2010

Ren: il senso di umanità

Un altro termine «reinventato» da Confucio è ren usato nei testi antichi per indicare la magnanimità di un grande personaggio. Il carattere 仁 ren è composto dal radicale «uomo» e dal segno «due» l'uomo cioè diventa tale solo nella relazione con l'altro: ren è quindi «la sollecitudine che gli uomini hanno gli uni per gli altri dato che vivono insieme». Benché Confucio parli costantemente di ren egli si rifiuta di fornirne una definizione esplicita e in quanto tale limitativa: più che un ideale da realizzare si tratta di un polo verso cui tendere all'infinito.

Il Maestro disse: «Non oso certo affermare di avere raggiunto il ren, e tanto meno la saggezza suprema. Tutto ciò che posso dire è che vi tendo con tutta l'anima, senza stancarmi mai di insegnare» (Dialoghi VII,33)
Al tempo stesso, peraltro, egli lo dichiara assai prossimo:

« ren è davvero inaccessibile? Desideralo con fervore, ed eccolo in te» (Dialoghi VII,29)

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