Un altro termine «reinventato» da Confucio è ren usato nei testi antichi per indicare la magnanimità di un grande personaggio. Il carattere 仁 ren è composto dal radicale «uomo» e dal segno «due» l'uomo cioè diventa tale solo nella relazione con l'altro: ren è quindi «la sollecitudine che gli uomini hanno gli uni per gli altri dato che vivono insieme». Benché Confucio parli costantemente di ren egli si rifiuta di fornirne una definizione esplicita e in quanto tale limitativa: più che un ideale da realizzare si tratta di un polo verso cui tendere all'infinito.
Il Maestro disse: «Non oso certo affermare di avere raggiunto il ren, e tanto meno la saggezza suprema. Tutto ciò che posso dire è che vi tendo con tutta l'anima, senza stancarmi mai di insegnare» (Dialoghi VII,33)
Al tempo stesso, peraltro, egli lo dichiara assai prossimo:
« ren è davvero inaccessibile? Desideralo con fervore, ed eccolo in te» (Dialoghi VII,29)
Il Dragone cerca la Lupa, la Lupa cerca il Dragone. Attualità della Cina antica e antichità della Cina moderna: pensieri, viaggi di guerrieri, mercanti, missionari e sognatori, uomini straordinari conosciuti e sconosciuti. Un filo di seta lungo diecimila chilometri che da più di duemila anni lega il nostro mondo ed il lontano Oriente.
Dao De Jing
Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi
martedì 28 settembre 2010
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