Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

martedì 26 ottobre 2010

Realtà o sogno?

Più che un irrazionale, Zhuang Zi è un antirazionalista: mette in dubbio che la ragione analitica possa mostrarci cosa è il mondo.

Un giorno, Zhuang Zi si addormentò in un parco: sognò di essere una bellissima farfalla. Vola di qua, vola di là, alla fine la farfalla, stanca, si addormentò. Anche la farfalla fece un sogno: sognò di essere Zhuang Zi. In quel momento Zhuang Zi si svegliò: ma non riusciva a capire se in quel momento era il vero Zhuang Zi o il Zhuang Zi che la farfalla aveva sognato. Non sapeva più se se era Zhuang Zi ad avere sognato di essere una farfalla, o se era una farfalla ad aver sognato di essere Zhuang Zi.

Qui il problema, per Zhuang Zi, è che non vi è propriamente alcun modo di sapere se colui che parla è in stato di veglia o di sogno, così come non vi è alcun modo di sapere se ciò che si pensa sia conoscenza o ignoranza.

Mentre sogniamo, non sappiamo di sognare, interpretando un sogno nel mezzo di un altro sogno, e soltanto al risveglio sappiamo di aver sognato. Malgrado ciò gli sciocchi si credono desti: voi e Confucio non fate che sognare, ed io che dico che sognate, sono io stesso un sogno.

Pascal, molto tempo dopo, affermava nei Pensieri:

Non potrebbe darsi che quella metà della vita in cui crediamo di essere desti non fosse essa stessa un sogno sul quale si fossero innestati gli altri, e da cui ci svegliassimo al momento della morte?... chi sa se l’altra metà della vita, in cui crediamo di essere svegli, non sia se non un sonno un po’ diverso dal primo, dal quale ci destiamo quando crediamo di addormentarci?

E come non ricordare "La ruinas circolares" di Borges?

...En el sueño del hombre que soñaba, el soñado se despertò... Por un instante, pensò refugiarse en las aguas, pero luego comprendiò que la muerte venia a coronar su vejez y a absolverlo de su trabajos. Caminò contra los jirones de fuego. Éstos no mordieron su carne, éstos lo acariciaron y lo inundaron sin calor y sin combustiòn. Con alivio, con humillacion, con terror, comprendiò que èl tambien era una aparencia, que otro estaba soñandolo.

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