Prendo lo spunto da un articolo
del Venerdì di Repubblica di questa settimana, per fare una piccola meditazione
taoista…
Riporto qui un estratto
significativo dell’articolo: «La scelta è stata resa possibile dalla rivalutazione della valuta cinese e
dalla crescita del loro costo del lavoro,
tanto che ormai un laureato cinese costa poco meno di un italiano. Aggiungiamo
anche il peso dei trasporti
dall’Asia, le differenze culturali, linguistiche, legislative, di fuso orario e vedremo che la convenienza alla
delocalizzazione si sta rapidamente assottigliando».
Questo non è né il primo né
l’ultimo di una serie di articoli che stanno descrivendo il fenomeno della
“ri-localizzazione”: leggete ad esempio:
Finalmente qualcosa si
muove!...
Il vecchio Maestro Lao aveva
previsto tutto molti secoli fa: la principale caratteristica del Dao è la natura ciclica del suo movimento:
l’idea è che nella natura tutti gli sviluppi, sia quelli del mondo fisico sia
quelli delle situazioni umane, presentano configurazioni cicliche di andata e
ritorno di espansione e contrazione.
Il
ritorno è il movimento del Dao
La
debolezza è l’efficacia del Dao
I
diecimila esseri sotto il Cielo nascono dal «c’è»
E il
«c’è» nasce dal «non-c’è»
(Lao Zi,40)
Questa idea fu certamente
desunta dalla secolare esperienza della vita contadina, l’alternarsi del giorno
e della notte, l’alternarsi delle stagioni, l’alternarsi dei cicli produttivi,
ma in seguito fu assunta come regola di vita. I cinesi credono che ogni volta
che una situazione si sviluppa fino alle estreme conseguenze essa sia costretta
a trasformarsi nel suo opposto; «gli esseri, giunti al culmine, non possono che
fare ritorno». Secondo la legge ciclica del Dao, tutto ciò che è forte, duro,
superiore, è stato all’inizio debole, molle, inferiore ed è destinato a
ridiventarle.
Tutti
al mondo riconoscono il bello come bello;
in
questo modo si ammette il brutto.
Tutti
riconoscono il bene come bene;
in
questo modo si ammette il male.
Difatti
l’essere e il non-essere si generano l’un l’altro,
il
difficile e il facile si completano l’un l’altro,
L’alto
e il basso si invertono l’un l’altro
Il
prima e il dopo si susseguono l’un l’altro
(Lao Zi,2)
Secondo questa legge, non
esiste crescita infinita, non esiste sviluppo illimitato, ogni cosa prima o poi
ritorna da dove era venuta. In virtù di questa logica naturale, per cui ogni
cosa che sale dovrà necessariamente ridiscendere, il fatto di rafforzare un
nemico può al limite servire ad affrettane la caduta.
Ciò che
si deve chiudere, bisogna prima aprirlo
Prima
consolidare ciò che è da indebolire
Prima
favorire ciò che è da distruggere
Prima
dare ciò che è da prendere
Questa
si chiama «visione sottile»
Il
molle vince il duro, il debole vince il forte.
(Lao Zi,36)
Coloro che accumulano sempre
più denaro per aumentare la loro ricchezza finiranno con l’essere poveri. La
moderna società industriale che cerca continuamente di alzare il livello di
vita e così facendo abbassa la qualità della vita per tutti i suoi membri è un
esempio eloquente di questa antica saggezza cinese.
E per finire, rileggetevi:
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