Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

venerdì 18 marzo 2011

Nel 1241 la Cina era “veramente” vicina! Il figlio di Gengis Khan faceva il bagno in Dalmazia…





Gengis Khan, è stato il sovrano che dopo aver fondando l'Impero Mongolo condusse il suo esercito alla conquista della Cina e di ampie zone dell’ Asia Centrale, la Russia, la Persia, il Medio Oriente e di parte dell'Europa orientale, dando vita, anche se per breve tempo, al più grande impero della storia umana. Ma se i Mongoli non hanno conquistato l’Italia, lo dobbiamo a molti (forse troppi) bicchieri di vino …






I mongoli erano pastori nomadi che alla fine dell’XI secolo vivevano come una società tribale nell’attuale Mongolia. Abili guerrieri a cavallo, erano spesso in conflitto con i Tartari, loro vicini a ovest. Gengis nasce con il nome di Temüjin (che significa “il fabbro”), probabilmente tra il 1155 e il 1167, primogenito di Yesügei, un capo della tribù mongola dei Kiyad. I suoi primi anni di vita sono segnati dalla morte del padre ad opera dei Tartari. La sua tribù non intende nominare un capo troppo giovane e quindi Temüjin e la famiglia sono allontanati e costretti a ad una vita errabonda. Verso l'età di 20 anni, spinto dal desiderio di vendetta, rivendica la posizione di capo nella propria tribù e stringe un’alleanza con Toghril, khan dei Keraiti, in quel momento forse il capo mongolo più potente. Ben presto Temüjin diventa uno dei possibili candidati al titolo di Gran Khan, carica rimasta vacante dopo le sconfitte subite ad opera dei Jin (tribù Jurken proveniente dalla Manciuria, che aveva sconfitto l’impero cinese Song nel 1115 e occupato gran parte della Cina settentrionale- NdA). La lotta per il potere dura alcuni anni ed ha termine quando il futuro sovrano dei Mongoli sconfigge le forze dei Keraiti e dei loro alleati. Nel 1206 Temüjin, durante un concilio di capi tribù, ottiene il titolo di Gengis Khan che significa "sovrano universale", o meglio ancora "grande oceano".Dopo avere riunificato le tribù mongole, Gengis Khan intraprende una serie straordinaria di conquiste: ma proviamo a ripercorrere, anche se telegraficamente, la parabola dello sviluppo e disgregazione del più grande impero della storia.


Gengis Khan
Nel 1209 invade il regno degli Xi Xia (Gli Xia Occidentali erano una popolazione di origine tibetana che si era stanziata nell’odierno Shaanxi e Ningxia [n.d.a]) e rapidamente li sottomette e li costringe a pagargli un tributo.

Nel 1211 Gengis Khan guarda alla Cina: questo obiettivo di maggior respiro viene scelto sia per vendicare antiche sconfitte, ma anche per conquistare le ricchezze dell'Impero Celeste.

Nel 1213 si spinge a sud della Grande Muraglia ed avanza con tre eserciti fino al cuore del territorio della Cina, sconfigge gli eserciti nemici, devasta il nord della Cina, conquista numerose città ed infine nel 1215 assedia, conquista e saccheggia la capitale dei Jin, Yanjing (in seguito nota come Pechino [n.d.a]). Malgrado ciò l'imperatore dei Jin non si arrende e sposta la capitale a Kaifeng; ma stranamente, invece di dare il colpo finale alla dinastia Jurken, Gengis Khan si rivolge a ovest e conquista Bokhara e Samarkanda. ( oggi Uzbekistan [n.d.a])

Nel 1218 le terre controllate da Gengis Khan si estendono verso ovest fino al lago Balkhash (nell’attuale Kazakistan [n.d.a]) confinando con Khwārezm ( oggi tra l’Uzbekistan e il Turkmenistan [n.d.a]), uno stato islamico che giunge fino al Mar Caspio ad ovest ed al Golfo di Persia ed al Mar Arabico a sud. Gengis Khan invia alcuni emissari nella provincia più orientale del Khwārezm per parlamentare con il governatore. Gli emissari mongoli vengono però trucidati e Gengis Khan reagisce allora inviando un esercito di 200.000 soldati. La campagna che segue è forse una delle più sanguinose, molte città vengono messe a ferro e fuoco e le loro popolazioni sterminate; secondo alcune tradizioni nella sola città di Merv vengono uccise un milione e mezzo di persone. Nel 1223 il Khwārezm viene annesso ai domini mongoli.

Impero mongolo alla morte di Gengis Khan
Conscio del passare degli anni, Gengis decide di dare delle regole per la sua successione in modo da evitare conflitti tra i suoi discendenti. Egli nomina Ögödei, suo terzo figlio, come successore e stabilisce un criterio per la selezione dei successivi khan, specificando che essi dovranno essere suoi discendenti diretti.

Durante la campagna contro Khwārezm l'imperatore degli Xia Occidentali (vassallo dei mongoli) che si era rifiutato di prendere parte alla guerra stringe un'alleanza anti mongola con i Jin. Dopo aver fatto riposare ed aver riorganizzato l'esercito Gengis Khan si prepara alla guerra contro di loro. Nel 1226 si volge a distruggere il regno degli Xi Xia: l’anno successivo però, proprio nel corso di questa campagna, Gengis Khan rimane ucciso.

Secondo le sue volontà l'impero da lui costituito viene diviso tra i quattro figli. Djuci, il maggiore, era già morto ed anche la sua paternità venne messa in dubbio, così che a suo figlio Batu sono assegnate le terre più lontane tra quelle conquistate, il sud della Ruthenia. Chagatai (secondo in linea di discendenza) era considerato una "testa calda" e ottenne l'Asia centrale ed il nord dell'Iran. Ögödei ottenne la Cina ed il titolo del padre, Gran Khan. Tolui, il più giovane, ricevette le terre natie dei mongoli.

Ogodei Khan
Batu comincia ben presto ad espandere i territori da lui controllati e nel 1236 conquista la Bulgaria del Volga. Dopo questa prima vittoria ha inizio, nel 1237, l'invasione della Russia. I Mongoli conquistano rapidamente il controllo delle steppe, inglobando le locali popolazioni turche nel loro esercito. L'obiettivo principale era il Rus’ di Kiev che, anche se ormai in fase di declino, era comunque il maggiore Stato russo. Nel 1240 i Mongoli conquistano e saccheggiarono Kiev ponendo fine alla sua prosperità. In breve tutti i principati russi che costituivano lo stato vengono conquistati.

Durante la conquista della Russia, i Mongoli avevano sconfitto le tribù dei Cumani, una popolazione turca stabilitasi a nord del Mar nero. Alcuni Cumani però erano fuggiti e si erano rifugiati nel Regno di Ungheria. Ma quando il Re di Ungheria Bela IV si rifiuta di consegnare i Cumani, Subutai, il comandante delle truppe mongole in Europa, prepara un piano per invadere l'Europa. Nel 1241 due armate principali al comando di Batu Khan e Subutai invadono l'Ungheria mentre un'armata più piccola invade la Polonia come diversivo per evitare che giungano aiuti agli Ungheresi da nord. Dopo aver saccheggiato gran parte del territorio polacco, i Mongoli si scontrano il 9 aprile con le forze polacche guidate da Enrico II il Pio, Duca di Slesia nella battaglia di Legnica: Enrico viene ucciso e le sue forze si disperdono mentre i Mongoli si dirigono a sud per congiungersi con le altre armate. Appena due giorni dopo le armate del sud sconfiggono gli Ungheresi nella Battaglia di Mohi, costringendo la famiglia reale a fuggire. Nonostante l'Ungheria non sia ancora affatto pacificata, i Mongoli marciano in direzione di Vienna: erano arrivati in Dalmazia fino ai confini del Friuli quando tutto ad un tratto si fermarono e con la stessa velocità con cui erano arrivati scomparvero. L’improvvisa ritirata fu dovuta alla notizia della morte del Gran Khan Ögödei alcolizzato, come tutti i figli di Gengis Khan e spesso ammalato per le conseguenze di questa piaga. Il gran concilio elesse Gran Khan Güyük suo figlio, ma Batu, che reclamava per sé il Gran Khanato rifiutò questa risoluzione e ripiegò rapidamente sulla Mongolia con tutte le sue Orde per affrontare colui che riteneva un usurpatore. Batu però non affrontò mai Güyük: arrivato in Cina trovò che anche lui era morto, stroncato dall’alcool.


Mongke Khan
In seguito, l'Orda fu impegnata su altri fronti e così nessuno più pensò di tentare nuovamente una grande campagna per conquistare l'Europa occidentale.
Nel 1251 assunse il potere Möngke, nipote di Gengis, che completò la conquista della Cina meridionale aiutato dal fratello Kublai. Nel 1253 Kublai attacca lo Yunnan, e distrugge il regno di Dali, mente il suo generale Uriyankadai avanza fino sulle coste dell'odierno Vietnam (1257).
Nel 1258, Möngke affida a Kublai il comando dell’esercito orientale e lo chiama in aiuto per gli attacchi che intendeva portare contro il Sichuan e, di nuovo, contro lo Yunnan. Ma nell’anno successivo prima che potesse arrivare in aiuto del fratello, Kublai viene raggiunto dalla notizia che Möngke era morto. Di lì a poco riceve la notizia che il suo fratello minore Ärik-böge stava usurpando il trono: raggiunto prontamente un accordo di pace con le truppe della Dinastia Song, torna nelle pianure mongole. La guerra civile che conseguì si concluse nel 1264 con la vittoria di Kublai, che fu riconosciuto Gran Khan dei mongoli.

Anche il generale Hülegü, che aveva ricevuto l'incarico dal gran khan Möngke di conquistare tutti i regni musulmani fino all'Egitto. Aveva conquistato Baghdad, e si apprestava ad assediare Gerusalemme, quando anche lui è costretto a ritirarsi per la morte di Möngke.

In questo periodo risultarono più evidenti gli aspetti positivi dell'espansione mongola, al di là della prima ondata di distruzioni che l'aveva accompagnata. Per la prima volta nella storia, infatti, l'Estremo Oriente era stato collegato all'Occidente da una continuità politica e territoriale che, oltre a favorire i commerci, rendeva possibili uno scambio diretto di conoscenze e l'apertura di nuovi orizzonti geografici e culturali. È in questo contesto che si spiega il viaggio di Marco Polo.

La pax mongolica tuttavia fu di breve durata. Dopo Kublai, la storia dell'impero mongolo si scinde in quella dei singoli khanati di cui era composto. La dinastia degli Ilkhān di Persia durò fino al 1336. Il khanato dell'Orda d'oro, nella Russia meridionale, era già in avanzata fase di disgregazione, quando nel sec. XVI ricevette i colpi decisivi da parte di Ivan il Terribile; tuttavia la dinastia mongola di Crimea sopravvisse, sotto la protezione ottomana, fino al sec. XVIII. Per quanto riguarda poi il khanato dei discendenti di Chagatai, secondogenito di Gengis Khan, passò attraverso vari smembramenti: la Transoxiana cadde nel sec. XIV sotto il dominio di Tamerlano, che ne fece il centro del suo regno.

In seguito alla cacciata dei Mongoli dalla Cina (1368), vari tentativi furono compiuti in Mongolia di riprendere l'eredità di Gengis Khan. L'ascesa dei Manciù nel sec. XVII segnò l'inizio di un nuovo periodo nella storia dei Mongoli. Ancor prima che i Manciù conquistassero la Cina nel 1644, le tribù orientali della Mongolia Interna riconobbero la loro sovranità.

Con la caduta della dinastia Manciù nel 1911, l'aristocrazia mongola della Mongolia Esterna proclamò la propria indipendenza, mentre la Mongolia Interna rimaneva unita alla Cina.

Riferimenti bibliografici.

M.Sabatini, P.Santangelo,Storia della Cina, Roma, Laterza ,2003
J.A.G Roberts,Storia della Cina,Bologna, Il Mulino, 2001
http://it.wikipedia.org/wiki/Impero_mongolo (13/03/2011)

http://it.wikipedia.org/wiki/Gengis_Khan (13/03/2011)
http://it.wikipedia.org/wiki/Kublai_Khan(13/03/2011)

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