Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

mercoledì 23 giugno 2010

Gli Stati Combattenti




Il periodo che va dal 481 al 221.a.C. (la fondazione dell’impero) è denominato Stati Combattenti. Questo periodo non è tanto caratterizzato da un aumento delle guerre, quanto da un cambiamento nel modo di fare le guerre, cessando di essere un monopolio dell’aristocrazia, e diventando una attività che comportava l’uso di eserciti composti da contadini a cui veniva imposto l’obbligo del servizio militare. Durante questo periodo i cambiamenti economici e sociali subirono una accelerazione: si diffuse l’uso del ferro, dei fertilizzanti e dell’ irrigazione in agricoltura. L’uso del denaro fece sviluppare moltissimo il commercio.
Nel clima di indebolimento politico dell'autorità dinastica dei Zhou orientali, dalle lotte per la supremazia emergono sette stati: Yan, Qi, Zhao, Wei, Han, Chu, Qin. In questo periodo, il più dinamico tra i sette principali stati era il Qin, situato sul fiume Wei. Nel 316 lo stato di Qin cominciò a smembrare lo stato di Chu, prima impadronendosi del territorio di Shu (attualmente Chengdu) e poi soggiogando il vicino territorio di Ba (provincia del Sichuan). Vi fu poi tutta una serie di campagne militari contro gli altri stati, tutte segnate da vittorie di Qin, ma anche da fortissime perdite. Nel 256 il rimanente territorio dello stato di Zhou venne annesso e la sua dinastia si estinse. Nel 236 lo stato di Qin iniziò una successiva serie di campagne che portarono alla unificazione della Cina. Nel 221 il re di Qin assunse il titolo di Qin Shi Huangdi, Primo Imperatore di Qin (da qui il nome Cina).



Secondo una nota tradizione, nella sua vecchiaia l'imperatore divenne ossessionato dall'idea di ottenere l'immortalità. Durante uno dei suoi numerosi viaggi per ispezionare l'efficienza dell'amministrazione imperiale, nel 210 , morì nel suo palazzo di Shaqiu; secondo la leggenda, i suoi dottori avevano confezionato delle pillole che avrebbero dovuto renderlo finalmente immortale, ma paradossalmente queste contenevano mercurio e lo avvelenarono. Fu poi sepolto nel mausoleo che si era fatto costruire ad Est del monte Lishan , oggi patrimonio dell'umanità e famoso per l'imponente esercito di terracotta sepolto con l'imperatore.

L’impero venne poi diviso in 36 comandi militari e prefetture, sotto l’autorità di funzionari nominati dal governo centrale. La diffidenza dell’imperatore nei confronti di coloro che lo servivano era visibile nella disposizione per cui l’autorità militare veniva separata da quella civile ed un terzo funzionario veniva nominato con funzioni di supervisione di ogni comando militare: si realizzava così un modello di controllo attraverso la divisione dell’ autorità che era destinato a perdurare per tutto il periodo imperiale.
Il nuovo stato introdusse tutta una serie di riforme: vennero unificate le unità di misura, venne costruita una raggiera di strade che si irradiavano dalla nuova capitale Xiangyang ( vicino all’ odierna Xi’an) e fu fissata la larghezza dell’ assale dei carri che le percorrevano. Vennero messe in circolazione monete standard di oro e di rame. Venne fatta una riforma del linguaggio scritto, che rese uguali i caratteri scritti e li fece diventare universali in tutto l’impero.

Con la unificazione della Cina attuata dal primo imperatore Qin nel 221 a.C., nasce il sistema imperiale cinese che, nei suoi duemila anni di esistenza, si configura come la maggiore identità culturale fondata su insieme di nozioni comuni e relativamente stabili nel tempo.

Nessun commento:

Posta un commento