Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

giovedì 9 dicembre 2010

Il maestro Sun e l'arte della guerra

Sūn Zǐ ( 孫子) è stato un generale cinese, vissuto probabilmente fra il VI e il secolo a.C. A lui si attribuisce uno dei più importanti trattati di strategia militare che nell'antichità siano mai stati scritti, L'arte della guerra (Sūn Zǐ bīng fǎ, 孫子兵法). Le fonti delle notizie relative al presunto autore sono scarse e inattendibili, ad eccezione del breve episodio biografico riportato intorno al II secolo a.C. dallo storico Sima Qian, che cita Sun Zi come generale vissuto nello stato di Wu nel VI secolo a.C., contemporaneo quindi di Confucio e di altri importanti intellettuali.


Sun Zi nacque presumibilmente nello stato della Cina settentrionale di Qi. Secondo la tradizione, apparteneva all'aristocrazia minore, che aveva perso i suoi domini come risultato del consolidamento degli stati egemoni durante il periodo delle primavere e degli autunni. Passato alle dipendenze del re dello stato di Wu come consigliere militare, verso la fine del VI secolo a.C., lo aiutò a portare a termine la conquista dello stato di Chu. In seguito alla presunta partecipazione ad un complotto venne evirato e mandato in esilio, dove scrisse il suo saggio. Il suo luogo di morte resta sconosciuto.


L’attribuzione dell'Arte della guerra a Sun Zi è stata contestata da molti studiosi. Nel 1972 furono scoperti alcuni testi incisi su bambù nei pressi di Linyi, nello Shandong. Queste versioni, datate intorno al 134-118 a.C., hanno confermato l'esistenza a quell'epoca di molte parti dell'opera già note e hanno fatte conoscere nuove parti fino ad allora sconosciute.

Le due più note versioni cinesi dell'Arte della guerra erano state fino a quel momento la fonte delle traduzioni nelle altre lingue. Solo dopo le nuove scoperte archeologiche si è aggiunta una versione più completa, edita a Taipei. Questa versione è diventata la fonte delle traduzioni più recenti e complete.

Il testo L'arte della guerra non è un'opera letteraria, bensì un manuale militare contenente regole su come condurre una guerra vittoriosa nell’antica Cina. In caso di guerra l’importante è vincere e vince solo chi sa pianificare in modo che quando si scende in campo si ottenga il massimo profitto nel minor tempo possibile, meglio se senza combattere o col minimo di perdite. La pianificazione deve avvenire in un contesto variabile, con pronte reazioni ai cambiamenti di situazione che portino a rapidi aggiustamenti dei piani e la disposizione tattica, anche applicando manovre irregolari ed imprevedibili ed avvalendosi di stratagemmi per dare al nemico informazioni sbagliate che lo inducano a valutazioni ingannevoli.

Da notare che ne emerge una visione ben poco "militarista" in senso stretto: se una guerra va iniziata solo quando si è sicuri di vincerla allora sarebbero rare le guerre intraprese (vincere il nemico senza bisogno di combattere, questo è il trionfo massimo).

In epoca moderna, l' Arte della guerra ha continuato ad influenzare la strategia militare. Il traduttore Samuel B. Griffith nel capitolo Sun Tzu and Mao Tse-Tung afferma che l'Arte della guerra influenzò la strategia di Mao Zedong ed include una citazione dello stesso Mao a proposito dell'importanza dell'opera di Sun Zi.

L'Esercito degli Stati Uniti ha incluso l' Arte della guerra fra le opere che devono essere presenti nelle biblioteche delle singole unità, per la formazione continua del personale.

Le teorie esposte nell' Arte della guerra, oltre ad essere considerate ancora attuali da molti moderni strateghi militari, hanno trovato applicazioni anche in altri campi, soprattutto in quello delle strategie manageriali, che attingono ad esse per modelli di comportamento da adottare nelle situazioni competitive.

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