Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

domenica 9 novembre 2014

Yao, Shun, Yu, la trasmissione ideale del potere



Nella tradizione mitologica cinese, oltre ai «Tre augusti» (三皇sān huáng) campeggiano i «Cinque Imperatori» (五帝wǔ dì), tanto che spesso sono accumunati (三皇五帝 sān huáng wǔ dì). Gli storici moderni ritengono che questi sovrani siano il risultato della fusione di personaggi reali, antichi capi di varie etnie, e personaggi mitologici. Sono rappresentati come antichi civilizzatori che usarono la loro saggezza e i loro poteri per migliorare la vita degli uomini. I «Cinque Imperatori», considerati i regnanti modello ed esempi di grande moralità dal mondo confuciano, furono:
1.      Huang Di (黄帝), il mitico Imperatore Giallo
2.      Zhuan Xu (顓頊),
3.      l’imperatore Ku (帝嚳),
4.      l’Imperatore Yao ()
5.      l’Imperatore Shun ()

Del mitico imperatore Giallo abbiamo già parlato (leggi: Huang Di, il Mitico Imperatore Giallo).

Oggi parliamo degli altri ed in particolare di Yao e Shun, che godono di una particolare  fama nel mondo cinese: essi rappresentano l’ideale del “buon governante”. Gran parte della loro popolarità deriva indubbiamente dalla venerazione che per loro ha avuto la scuola confuciana: sono ammirati non tanto per quello che hanno fatto, quanto per il modo in cui hanno vissuto, come modelli ideali di umanità e di capacità di governo. In particolare Shun è ricordato per la sua modestia ed amore filiale, tema questo particolarmente caro a Confucio.


 In ogni caso, nella tradizione mitologica cinese l'imperatore Shun rappresenta gli albori di un sentimento nazionale unitario cinese avendo egli contribuito a diffondere alcuni principi legali e religiosi, ma soprattutto alcuni standard di riferimento nella misura del peso e del tempo e certe tecniche agricole.
Shoahao
Huang Di fu molto prolifico: dalle sue quattro mogli ebbe ben venticinque figli! Alla sua morte gli successe il figlio maggiore Shaohao, che governò dal 2597 al 2514 a.C. anche se, pare, senza il titolo di “imperatore”. Tuttavia sembra che le tribù ad un certo punto preferissero al lui il nipote Zhuanxu, figlio di Changyi, l’ultimo nato di Huang Di. Zhuanxu regnò fino al 2436 a.C. Si attribuiscono a lui una riforma del calendario, importanti studi astrologici, il contrasto allo sciamanesimo in favore di una religione di stato più strutturata, e la riforma del diritto di famiglia con la proibizione dei matrimoni tra consanguinei.
Secondo gli Annali di Bambù una delle più antiche fonti storiche, quando  Zhuanxu morì, un discendente di Shennong (uno dei Tre Augusti) di nome Shuqe, tentò di conquistare il potere ma fu sconfitto da Ku, che conquistò il trono e antepose al suo nome il titolo “Di” (imperatore). Ku era figlio di Jiao Ji, figlio di Shaohao, il primogenito dell’Imperatore Giallo e quindi pro-nipote dell’Imperatore Giallo: si ipotizza che abbia regnato tra il 2436 e il 2366 a.C.

Ku

A Ku sono attribuite le invenzioni di strumenti musicali, quali tamburi, campane, ocarine e flauti. Secondo la tradizione, Ku ebbe quattro figli da quattro mogli: dopo 45 anni di governo Ku designò il principe di Tang (il suo figlio minore Yao) come suo successore, tuttavia essendo Yao molto giovane, dopo la morte dell’ imperatore, il potere fu assunto dal suo figlio maggiore Zhi che governò per nove anni prima di essere deposto da Yao. In ogni caso la gloria non mancò anche agli altri due figli che vennero considerati (anche se a posteriori) i fondatori ancestrale di altrettante dinastie: Xie, nato miracolosamente dalla moglie Jandi  di Ku dopo che lei ingoiò un uovo di un uccello nero, fu assunto come fondatore pre-dinastico della dinastia Shang; un altro figlio, Houji, nato miracolosamente dall’altra moglie Jiang Yuan dopo che lei appoggiò il piede su un orma di un dio, fu assunto come padre nobile della dinastia Zhou.
Secondo la tradizione Yao diventò imperatore a 20 anni e morì a 119, lasciando il trono ad un certo Shun che non aveva nulla a che fare con i discendenti dell’Imperatore Giallo. Ma chi era questo Shun?
Shun proveniva da una famiglia contadina: la leggenda racconta che sua madre era morta quando egli era ancora piccolo. Il padre Gu Sou, che era cieco, si era risposato e la nuova moglie gli aveva dato un altro figlio ed una figlia. La matrigna, il fratellastro e la sorellastra trattarono Shun in modo terribile, costringendolo ai lavori più umili e faticosi e dandogli solo il cibo e le vesti peggiori. Il padre, essendo cieco e vecchio, ignorava come Shun fosse trattato ed anzi spesso lo sgridava anche per piccole mancanze. Nonostante ciò Shun non si lamentò mai e sempre trattò il padre, la matrigna ed i fratellastri con rispetto e gentilezza. Quando raggiunse l'età adulta la matrigna lo scacciò di casa e quindi Shun fu costretto a vivere da solo e ad arrangiarsi. Nonostante ciò, grazie alla sua natura compassionevole e la sua capacità di essere autorevole, ovunque andasse, la gente lo seguiva ed egli fu in grado di organizzare le persone affinché fossero più gentili fra loro e lavorassero al meglio possibile.
E qui la fantasia dei cinesi si scatena in una serie infinita di aneddoti imbevuti di sana morale confuciana: quando Shun arrivò in un villaggio che produceva ceramiche, dopo meno di un anno, le ceramiche divennero più belle, più belle di quanto non fossero mai state. Quando Shun giunse in un villaggio di pescatori, questi stavano litigando fra loro per i territori di pesca e molte persone venivano ferite o uccise nei combattimenti. Shun insegnò loro come condividere e distribuire le risorse della pesca e presto il villaggio prosperò e tutte le ostilità cessarono.
La sua fama si era sparsa dovunque e presto ne venne a conoscenza anche Yao che stava avvertendo il peso del governo. L’imperatore era preoccupato del fatto che i suoi nove figli erano tutti incapaci e sapevano  soltanto come trascorrere le giornate fra vini e canti. Yao aveva chiesto perciò ai suoi ministri di proporre un degno successore. E fu così che Shun fu raccomandato al sovrano dai suoi feudatari come la persona migliore per succedergli al governo del paese. A quel punto Yao  volle mettere alla prova Shun affidandogli il governo di un distretto e dandogli in moglie le sue due figlie con una piccola dote (una casa nuova ed un poco di denaro).  Così, all’età di trent’anni, Shun abbandonò la sua via di contadino per condividere le responsabilità del governo dell’ impero. Le capacità amministrative di Shun diedero conferma a Yao della fiducia che aveva riposto in lui. Sebbene disponesse di un ufficio e di denaro, Shun continuò a vivere morigeratamente e continuò a lavorare nei campi quotidianamente. Cercò anche di convincere le sue mogli, Ehuang (Fata Splendente) e Nüying (Fanciulla Fiorita), che erano abituate a vivere nel comodo e nel lusso a vivere con poco ed a lavorare fra la gente. Intanto la matrigna ed i fratellastri di Shun erano sempre più invidiosi e tramavano per assassinarlo. Una volta il fratellastro Xiang diede fuoco ad un fienile e convinse Shun a salire sul tetto per spegnere l'incendio, ma Xiang allontanò la scala intrappolando Shun sul tetto in fiamme. Ma Shun abilmente costruì una sorta di paracadute con la sua giacca ed i suoi vestiti e saltò giù dal tetto illeso. Un'altra volta Xiang e sua madre tramarono per ubriacarlo e poi gettarlo in un essiccatoio e seppellirlo con pietre e sporcizia. La sorellastra che non approvava il comportamento di sua madre e suo fratello, avvertì Shun che si preparò. Finse di essere ubriaco e quando fu lanciato nell'essiccatoio riuscì a fuggire grazie ad un tunnel che aveva scavato in precedenza. Così Sun sopravvisse a molti attentati ma non si vendicò mai sulla matrigna e fratellastro, perdonandoli ogni volta. Non solo Shun perdonò la matrigna ed il fratellastro ma aiutò Xiang a trovarsi un impiego e tentò anche di convincere i suoi nove cognati ad impegnarsi di più per diventare membri utili alla società.
Durante il regno di Yao, Shun ricoprì la carica di Ministro per l'istruzione, Regolatore Generale (Primo Ministro) e Capo dei Quattro Picchi (i Quattro Ministri più importanti) e riuscì a sistemare in tre anni i conti dello stato. La prosperità della nazione era tuttavia messa a rischio da una serie di violente inondazioni che iniziarono nel sessantesimo anno del regno di Yao. I danni erano enormi e Yao era seriamente preoccupato per il suo popolo. Con qualche esitazione, Yao affidò il compito di regolare le acque a Gun  (un pro-nipote di Changyi, l’ultimo figlio di Huang Di e quindi anche lui discendente dall’Imperatore Giallo)  che tuttavia fallì nel suo compito: avendo egli nel frattempo commesso altri crimini cadde in disgrazia e fu condannato a morte da Shun. Quello che è strano è che Shun chiese poi a Yu, figlio di Gun, di succedergli in questo difficile compito. Yu impiegò otto anni per domare le acque: invece di costruire alte dighe come aveva fatto il padre,  egli fece dragare i letti dei fiumi e fece costruire tutta una serie di canali artificiali per scaricare le piene in mare. A seguito del suo grande successo ingegneristico, Yu divenne rapidamente un idolo nazionale.
Yao morì a 117 anni, tuttavia Shun rifiutò di prendere il trono: evidentemente voleva lasciare una possibilità ai figli di Yao, ma i vassalli fecero una tale pressione in favore di Shun che, dopo tre anni di lutto, anche se con riluttanza,  assunse il titolo reale.
Dopo essere salito al trono Shun offrì sacrifici agli dei così come alle colline, ai fiumi ed ai luoghi che ospitavano spiriti. Poi si recò ai quattro estremi (nord, sud, est, ovest) del regno ove offrì sacrifici in ognuno delle quattro montagne (Monte Tai, Monte Huang, Monte Hua, Monte Heng).


Rese più saldi i rapporti con i vassalli stabilendo un calendario di incontri ufficiali. Stabilì una uniforme misura della lunghezza e della capacità, modificò il calendario per renderlo utile ai lavori agricoli e riformò le leggi religiose. Shun modificò anche il modello musicale cinese, chiamato Dashao (大韶), che si compone di nove strumenti musicali.
 Shun divise il regno in dodici provincie e costruì dodici templi in ciascuna di esse. Si impegnò nella unificazione e pacificazione del regno riformando le leggi, rendendole più miti, sostituendo per cinque gravi reati la pena di morte con l'esilio e combattendo la corruzione dei funzionari. Stabilì che ogni tre anni l'operato dei funzionari imperiali venisse sottoposto a verifica. Chiamò molti privati meritevoli e capaci a prendere parte all’azione di governo e non esitò a punire in modo esemplare i funzionari corrotti. Shun fu l’autore dello schema di controllo dei ministri secondo cui ognuno doveva dare un rapporto dettagliato della propria attività ogni tre anni, mentre i feudatari dovevano rendere conto all’imperatore ogni anno sulla propria azione di governo locale.
Nell'ultimo anno del suo regno Shun decise di intraprendere un viaggio attraverso il regno. Si recò presso il picco di Shunyuan per insegnare alla popolazione di un villaggio come meglio coltivare il the, per fondare una scuola ma, nel tentativo di liberare il villaggio da un pericoloso serpente, fu da questo morsicato e ammalò e morì nei pressi del fiume Xiang. Le sue due mogli si recarono in quei luoghi per vegliare il suo corpo ma non riuscirono a trovarlo e restarono presso le rive del fiume per giorni piangendo e cercando. Le loro lacrime si tramutarono in sangue e macchiarono le rive del fiume. Da quel giorno il Bambù che cresce lungo quelle rive è macchiato di rosso (è una varietà particolare: lo Xiangfei Bamboo). Non trovando il corpo di Shun alla fine decisero di fermarsi presso il picco di Shuyuan (della catena dello Jiuling, nello Hunan) dove morirono per il dolore e furono a loro volta tramutate in due picchi (il picco Ehuang ed il picco Nüying) e da allora vengono ricordate come "le dame dello Xiang". Le loro tombe si trovano sull'isola di Junshan. Nel luogo dove si ritenne fosse morto, nei pressi del picco Shunyuan fu poi costruito un mausoleo: il "mausoleo Ling".

Shun governò per 47 anni e gli successe, indovinate chi? Il Grande Yu, il Regolatore delle Acque!


 http://it.wikipedia.org/wiki/Shaohao
http://bhoffert.faculty.noctrl.edu/HST261/00.Introduction.html


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