Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

lunedì 27 ottobre 2014

Huang Di, il mitico Imperatore Giallo



Nella tradizione mitologica cinese, oltre ai «Tre augusti» (三皇sān huáng) campeggiano i «Cinque Imperatori» (五帝wǔ dì), tanto che spesso sono accumunati in un unico gruppo (三皇五帝 sān huáng wǔ dì). Gli storici moderni ritengono che questi sovrani siano il risultato della fusione di personaggi reali, antichi capi di varie etnie, e personaggi mitologici. Sono rappresentati come antichi civilizzatori che usarono la loro saggezza e i loro poteri per migliorare la vita degli uomini. I «Cinque Imperatori», considerati i regnanti modello ed esempi di grande moralità dal mondo confuciano, furono:
1.      Huang Di (黄帝
2.      Zhuan Xu (顓頊),
3.      l’imperatore Ku (帝嚳),
4.      l’Imperatore Yao ()
5.      l’Imperatore Shun ()

Oggi parliamo di Huang Di, il mitico Imperatore Giallo: secondo la leggenda, Fu
Pao (附寶) una giovane ragazza del clan Youxiong che viveva nel paese di Shou Qiu, oggi un sobborgo di Qufu, nella provincia di Shandong [strana coincidenza: Qufu è stato anche il luogo natale di Confucio…] Fu Pao, dicevamo, era uscita a passeggiare quando vide in cielo un lampo bianco-argenteo che la rese incinta. [la potenza fecondatrice del divino, come vedete, non è un appannaggio esclusivo della nostra cultura…]. Dopo 24 mesi di gravidanza, il 2 febbraio del calendario lunare del terzo anno Fu Pao partorì Xuanyuan [questo era il vero nome di Huangdi]. Appena nato, Xuanyuan sapeva già parlare. Molto intelligente, a 10 anni iniziò a visitare i monti e fiumi famosi e a 15 fu eletto capo tribù. Dato che la sua tribù aveva come totem il drago, la nazione cinese è stata di seguito chiamata "discendente del drago" e tutti i cinesi in Cina e all'estero si definiscono con orgoglio "figli e nipoti degli imperatori Yang Di e Huang Di". Yang Di , l’Imperatore di Fuoco, era il capo di una piccola tribù di allevatori che viveva nelle vicinanze. In accordo agli spiriti affini dei propri condottieri, i destini delle due tribù conversero fino ad integrarsi. Huang Di e Yang Di espansero i propri domini prima verso Occidente, sino al fiume Ji e poi verso Oriente, in prossimità della contea Zhoulu, [attualmente nella prefettura di Zhangjiakou della provincia dello Hebei, a circa 150 km da Pechino] Ma intorno alle ultime decadi del 2600 a.C., le tribù dell'Imperatore Giallo e dell’Imperatore del Fuoco vennero improvvisamente scosse dalla minaccia di invasione da parte della tribù Jiuli. La tribù barbara era guidata da Chi You, condottiero dell'elmo bronzeo tempestato di metalli. La mitologia descrive
Chi You come mostro taurino, fornito di due corna, quattro occhi e sei braccia, ognuna brandente una tagliente spada. Le due tribù si affrontarono a Zhoulu in una battaglia che durò tutto il giorno e sul calare della notte Huang Di stava avendo la meglio su Chi You; tuttavia, grazie ai suoi poteri magici, Chi You evocò torme di spiriti maligni e fece calare una fitta nebbia sugli avversari che si persero nella foresta. Ma la Signora delle Nove Stelle venne in aiuto di Huang Di: gli diede una bussola e gli insegnò come usarla, inoltre il demone Nuba intervenne per scacciare gli spiriti maligni. Così Huang Di riuscì a ritrovare la via perduta e a sconfiggere i nemici. La sua leggendaria vittoria nella guerra contro l’imperatore Chi You nella battaglia di Zhoulu è stata considerata l’affermazione della etnia Han in Cina, e quindi Huang Di è stato considerato  il patriarca della dinastia Han.
I territori di influenza di Huang Di erano ormai estesi lungo buona parte del Fiume Giallo. Essi comprendevano tuta la fascia orientale in cui sorgeva il villaggio di Banquan, scenario della seconda battaglia epica dell’Imperatore Giallo, che questa volta lo contrappose proprio al suo alleato migliore, l’Imperatore di Fuoco. Evidentemente, più il potere diventa grande, meno l’uomo desidera dividerlo con qualcun altro… Il ciclo delle grandi battaglie chiuse definitivamente il cammino della unificazione cinese che si strinse attorno alla figura culturalmente più illuminata dell’epoca. Secondo lo storico Sima Qian, Huang Di regnò dal 2697 a.C. al 2598 a.C.  oltre l’età di cento anni e trascorse i suoi ultimi anni preparando il suo cammino verso l’aldilà. Decentrò il suo potere politico in favore dei ministri dell’impero mantenendo però salda la sua presenza nello sviluppo culturale della giovane Cina Imperiale. La mitologia fa risalire alla sua morte l’immagine delle ali incandescenti di una fenice che illumina il trono imperiale agli occhi del suo successore, il figlio Shao Hao (少昊) . Dopo la sua morte fisica avrebbe raggiunto una sorta di immortalità. Viene considerato infatti una divinità del pantheon taoista.

In occasione della sua scomparsa fu costruito l’eminente Mausoleo dell’Imperatore Giallo e da millenni un flusso ininterrotto di visitatori raggiunge Qiaoshan, nel distretto di Huangling, nella provincia dello Shaanxi, per rendere omaggio al mausoleo, ora diventato un sacro sito dove i cinesi residenti sia all'interno del paese che all'estero vengono a cercare le loro radici e a riconoscere i loro antenati. Il Mausoleo si trova in cima al monte Qiaoshan, circondato da tre lati dal fiume Ju e occupa una superficie di circa 57 ettari.


 Sul monte si ergono più di 80 mila millenari cipressi verdeggianti, che formano il maggiore bosco di cipressi della Cina. Sin dall'antichità, i cinesi hanno l'abitudine di piantare cipressi vicino alle tombe e di sacrificare agli antenati, quindi il fitto bosco di cipressi del Mausoleo di Huang Di costituisce una testimonianza dei sacrifici di generazioni di cinesi agli antenati. Arrivati sulla cima del monte, si vede prima di tutto una stele di pietra accanto alla strada, recante la scritta "Qui tutti i funzionari civili e militari devono scendere da cavallo". Si dice che tutti i funzionari delle varie dinastie venuti a sacrificare a Huang Di dovevano scendere qui da cavallo e andare a piedi fino al Mausoleo in segno di rispetto. A qualche decina di metri a sud del Mausoleo si erge una collinetta di terra che rappresenta i resti di un altare dove molti imperatori vennero nei secoli successivi a sacrificare in onore del nobile antenato.
Grandi sono i meriti riconosciuti a Huang Di: a lui viene attribuita la strutturazione della Medicina Tradizionale  Cinese, così come descritto nel黄帝内經 Huang Di Nei Jing (Canone di [medicina] interna dell’Imperatore Giallo). Il trattato è suddiviso in due tomi, lo Huangdi Neijing Suwen (Domande semplici), abbreviato come Suwen, e lo Huangdi Neijing Lingshu (Perno spirituale) abbreviato come Lingshu. La trattazione è intrisa di filosofia taoista e accende il confronto tra spirito e corpo, tra individuo e cosmo.


Sempre secondo la tradizione, un suo funzionario, lo storico  Cāng Jié, ha creato i primi caratteri della scrittura cinese: si narra che Cang Jie stava cacciando sul Monte Yangxu [nell'odierno Shanxi] quando vide una tartaruga le cui venature sulla corazza catturarono la sua curiosità. Ispirato dalla possibilità di una logica relazione tra quelle venature egli si mise a studiare gli animali del mondo, il paesaggio della terra e le stelle del cielo, ed inventò un sistema simbolico chiamato zi, i caratteri cinesi. Si dice che nel giorno in cui nacquero i caratteri i cinesi sentirono il diavolo mettersi a lutto e videro i raccolti piovere dal cielo, in quello che era l'inizio di una civiltà, nel bene e nel male.



Si racconta inoltre che sua moglie Xi Lingshi abbia introdotto in Cina la tecnica di ricavare la seta dai bachi. Secondo una delle leggende più diffuse,  Xi Lingshi stava prendendo il tè in giardino, quando il bozzolo di un baco cadde nella sua tazza. L’imperatrice, infastidita, afferrò il bozzolo per toglierlo dal suo tè ma questo, complice anche il calore della bevanda, cominciò a sfilarsi. Man mano che il filo fuoriusciva dal baco, l'imperatrice lo avvolgeva attorno al dito, ricavandone una sensazione di calore. Allora Xi Lingshi  lo osservò meglio, e poté vederne la lucentezza e resistenza. Capì che quel filo misterioso si prestava ad essere tessuto. Ma non solo: rimosso il bozzolo, notò che al suo interno si nascondeva un baco e che quel baco si nutriva delle foglie del gelso che cresceva nel suo giardino. Invece di liberarsi dei bruchi, perciò, chiese al marito il permesso di piantare gelsi per poter coltivare i bachi.
Fu così che Xi Lingshi  divenne non solo la scopritrice della seta, ma anche la prima sericoltrice e l’inventrice del telaio per la seta. Insegnò, infatti, alle altre donne della corte a tessere il bozzolo del baco da seta. Tanto importanti furono queste scoperte che questa donna entrò nel pantheon delle divinità cinesi, con il nome di, 蚕奶奶 Can Nai Nai. «Nonna del baco da seta».

Fonti:

http://www.parodos.it/scrittura/9.htm

3 commenti:

  1. Più volte ho riscontrato simboli cinesi, come il protettore della medicina, corpo triangolare testa con cappellino e baffi, il busto è la base del triangolo, in AP Marche Italia. Luzi Gallenga Dario

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  2. Ho riscontrato, in pietre trovate nel fango in AP Marche, simboli antichi della Cina Antica simili a quelli qui presentati, incunaboli. Luzi Dario

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  3. La frase "Secondo lo storico Sima Qian, Huang Di regnò dal 2697 a.C. al 2598 a.C." è erronea, Sima Qian si rifiutò di dara una cronologia assoluta alle dinastie leggendarie, scrivendo che c'erano cronologie troppo discordanti.

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