Gli
storici moderni ritengono che questi sovrani siano il risultato della fusione
di personaggi reali, antichi capi di varie etnie, e personaggi mitologici. Sono
rappresentati come antichi civilizzatori che usarono la loro saggezza e i loro
poteri per migliorare la vita degli uomini. Alcuni di essi divennero più tardi
dei dell'olimpo taoista.
I «Tre Augusti», detti anche i «Tre Sovrani», sono rispettivamente:
1. Fu Xi (伏羲fú xī) detto il «Sovrano del Cielo» (天皇tiān huáng),
2. Nü Wa (女媧nǚ
wā) detta Il «Sovrano della Terra» (地皇, dì huáng)
3. Shen Nong (神農shén
nóng) detto il «Sovrano dell’Uomo» (人皇rén huáng).
Fu Xi è il primo dei Tre Augusti, è vissuto, secondo la
tradizione, tra il 2952 e il 2836 a.C.: nato a Chenji (probabilmente la
attuale Lentian, sobborgo di Xi’an, nello Shaanxi), Fu Xi divenne poi il governante dei suoi discendenti: pare che
il suo regno sia durato più di cento anni (2852-2737 a.C.). Visse per 197 anni
e morì in un posto chiamato Chen (oggi Huaiyang nello Henan) dove ancora oggi
esiste un mausoleo dove lui è venerato.
Narra
la leggenda che la madre, una ragazza
chiamata Hua Xu, un giorno soleggiato si divertiva accanto ad una palude;
un’orma gigante la attrasse ed ella, piena di interesse, la calpestò con i
piedi, rimanendo incinta di Fu Xi. In quella palude abitavano i draghi… sembra
infatti che Fu Xi avesse quattro occhi e una coda di serpente.
«…Fu Xi
aveva la testa allungata, grandi occhi, denti di tartaruga e labbra di
drago. Le sue sopracciglia erano folte di bianchi peli, la barba gli scendeva
fino al suolo…»
Ma
evidentemente Hua Xu non fu così sconvolta da questa esperienza, tanto da
ripeterla generando una figlia, Nü Wa, che poi divenne moglie dello stesso Fu
Xi, quando lui divenne re.
Nella mitologia cinese Nü Wa (il secondo dei Tre Augusti) è rappresentata
come generalmente come figura femminile, ma anche come capo tribale. Nü Wa è
associata al mito del diluvio universale, presente, a quanto pare, anche nella
mitologia cinese.
Il Dio
delle Acque, Gong Gong, aveva sfidato il dio del Fuoco Zhu Rong, ma aveva perso
la tenzone: adirato, aveva battuto violentemente la sua testa contro il monte
Buzhou, uno dei pilastri che reggevano il cielo, facendolo crollare con la
conseguente la caduta del cielo verso nord-est e lo scivolamento della terra
verso sud-est, provocando in questo modo una grande alluvione che aveva
annientato l’umanità. Nü Wa allora tagliò le zampe di una tartaruga gigante e
le usò per sostituire il pilastro caduto e riaggiustò il cielo usando pietre di
sette diversi colori (arcobaleno?). Tuttavia non riuscì a rimettere esattamente
tutto come prima: e questo spiega perché il sole, la luna e le stelle si
muovono verso nord-est e perché i fiumi della Cina scorrono verso sud-est
nell’Oceano Pacifico. Nü Wa è considerata inoltre una divinità associata alla
creazione: secondo la leggenda, dopo il
cataclisma solamente Fu Xi e sua sorella Nü Wa si salvarono. Si ritirarono
allora sul monte sacro Kunlun, dove pregarono chiedendo un segno
dall’Imperatore del Cielo. L’essere divino approvò la loro unione e i due
fratelli, diventati sposi, diedero origine alla razza umana: per questo Fu Xi e
Nü Wa sono anche ricordati come “Genitori della Umanità”.
Ancora oggi a Jining, nella provincia dello
Shandong, esiste la tomba di Fu Xi. Il terzo giorno di marzo secondo il
calendario lunare, gli abitanti dei villaggi vicini si riuniscono qui per sacrificare
a questo fondatore della civiltà della nazione cinese. Nü Wa è venerata da alcune
minoranze etniche cinesi (in particolare presso la gente Miao)
Secondo
un’altra storia mitologica, Nü Wa esisteva fin dall’inizio del mondo: tuttavia
si sentiva sola e pensò quindi di creare animali e uomini. Nel primo giorno
creò i polli, nel secondo i cani, nel terzo le pecore. Nel quarto giorno creò i
maiali, nel quinto i buoi e nel sesto i cavalli. Nel settimo giorno (invece di
riposare) iniziò a plasmare gli uomini ad uno ad uno utilizzando della creta
gialla. Dopo avere creato centinaia di figure in questo modo, si sentì stanca,
così immerse una corda nella creta e la scosse in modo da spargere schizzi
dovunque: le figure modellate diventarono i nobili, mentre gli schizzi di creta
diedero vita al popolo. Si dice anche che alcune figure furono rovinate dalla
pioggia mentre Nü Wa aspettava che si seccassero e così, senza volerlo, ebbero
origine le malattie e le deformità.
Fu Xi ha formalizzato l’uso della
scrittura, l’istituzione del matrimonio e dei riti religiosi : insegnò ai suoi
sudditi a cucinare, a pescare con le reti e a cacciare con trappole e armi
metalliche e a rendere gradevoli i cibi mediante la cottura. A quei tempi la
società primitive era matriarcale: la nascita dei bambini era considerate un
miracolo, che non richiedeva il contributo del maschio: nella misura in cui il
processo riproduttivo fu capito, la società si mosse in senso patriarcale e,
secondo la tradizione, Fu Xi ebbe un ruolo di primaria importanza in questa
evoluzione, con la istituzione del matrimonio.
Secondo la tradizione, Fu Xi è reputato essere il fondatore dell’arte divinatoria in Cina in
seguito alla sua scoperta di Ho Tu [la sequenza del fiume Ho] che costituisce
il prototipo degli «Otto Trigrammi del Cielo Anteriore». Questa sequenza di numeri era scritta sul
dorso di un cavallo che emerse dalle acque del fiume Ho. Questa sequenza è
utilizzata dal Feng Shui per la identificazione di luoghi propizi per la sepoltura
dei defunti.
La struttura degli Otto Trigrammi (八卦, bā gùa) è
una delle basi concettuali appunto del Classico dei Mutamenti (Yi Jing).
«…nei tempi antichi il Sovrano Fu Xi
guardando verso l’alto osservò il cielo e le stelle, guardando verso il basso
osservò la terra e gli animali e gli uccelli studiando come vivevano nei loro
ambienti: prendendo esempio dalle cose vicine e da quelle lontane, combinò i
segni yin e yang formando otto trigrammi che rappresentavano le regole
dell’universo. Seduto su un poggio quadrato, percepì i soffi degli
otto venti, e seppe da allora comporre con gli otto trigrammi le
sessantaquattro combinazioni che consentono di conoscere il fasto e il nefasto,
di apprendere la buona e la cattiva sorte»
Shen Nong, (il terzo dei Tre Augusti) detto
anche «Imperatore dei Cinque Cereali», pare sia vissuto 5000 anni fa. Considerato il padre
dell'agricoltura cinese - il suo nome significa infatti
«Coltivatore Divino» - questo
imperatore leggendario insegnò al suo popolo come coltivare i cereali per
sfamarsene, in modo da evitare l'uccisione di animali. Si dice che abbia
assaggiato centinaia di erbe per valutarne il valore medicinale, e che sia
l'autore del Classico sulle Radici
di Erbe del Contadino Divino ( 神农本草经
Shénnóng běncǎo jīng), il più antico testo
cinese sui farmaci, che include 365 medicine derivate da minerali, piante e
animali (in realtà il vero autore del testo, compilato verso la fine della
dinastia Han Occidentale, è sconosciuto). La catalogazione di centinaia di erbe
medicinali o velenose fu un punto cruciale per lo sviluppo della medicina
tradizionale cinese. Il tè, che agisce da antidoto a una settantina di erbe
velenose, è considerato una sua scoperta; Shen Nong è anche considerato il
padre della medicina cinese e inventore dell'agopuntura.
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