Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

sabato 22 gennaio 2011

Il Nuovo Anno cinese inizia il 3 Febbraio ... sapete perché?



La Repubblica Popolare Cinese adotta ufficialmente il calendario gregoriano: tuttavia, accanto al calendario occidentale, continua ad essere osservato, soprattutto per le festività, l'antico calendario lunare cinese 通书 Tong Shu. Tale calendario è tra i calendari antichi quello che è rimasto in uso più a lungo: senza dubbio è molto più complesso di quello occidentale perché è stato ideato tenendo conto contemporaneamente del ciclo lunare (29 giorni), di quello solare (365 giorni) di quello di Giove (12 anni) e di quello di Saturno (30 anni) e si presenta simile, per molti aspetti, al calendario ebraico.

Il calendario cinese è ciclico: esso è formato da un susseguirsi di «Epoche» lunghe 3600 anni suddiviso in 60 cicli di 60 anni l’uno, detti «Draghi» . Ogni Ciclo di 60 anni è a sua volta diviso in cinque «Grandi Anni» di 12 anni ciascuno (ciclo di Giove). Ogni 60 anni, infatti, Giove compie 5 rivoluzioni attorno al Sole, mentre Saturno ne compie due. Se teniamo conto che la simbologia associata a Giove è positiva (Grande Fortuna) mentre quella associata a Saturno è negativa (Grande Sfortuna), ecco che il ciclo dei 60 anni può essere letto come il periodico combinarsi delle forze del Bene e del Male. Il 1984 ha segnato l’inizio del diciottesimo ciclo della seconda epoca, a partire dall’anno in cui la storia cinese cominciò ad essere registrata, cioè il 2637 a.C. Secondo il calendario tradizionale « il 2011 è il terzo anno del terzo grande anno del diciottesimo ciclo della seconda epoca». I 12 anni che compongono un Grande Anno sono identificati da una sequenza di caratteri cinesi chiamati «Rami Terrestri», la cui origine, piuttosto oscura, sembrerebbe collegata alle azioni rituali che accompagnavano la scansione delle ore. Da circa mille anni, però, questi astratti ideogrammi sono inoltre conosciuti tra il popolo cinese come i «Dodici Animali». I Rami Terrestri venivano usati anche per designare i mesi dell’anno: va aggiunto infine che vi è una antica usanza di suddividere il giorno in 12 «ore doppie» che sono identificate con i nomi del 12 Rami Terrestri. La seguente tabella fornisce i nomi dei Dodici Rami Terrestri, la polarità yin/yang associata, l’elemento associato, l’animale associato e l’ora.


I 12 Rami Terrestri
I Dieci Tronchi Celesti sono usati meno comunemente che non i Dodici Rami: probabilmente in origine essi erano usati come indicatori dei giorni in una settimana di 10 giorni (la settimana di sette giorni fu introdotta soltanto nel XII° secolo verso la fine della dinastia Song). Ad ogni Tronco viene associato un termine polare ying/yang ed uno dei Cinque Elementi.

I 10 Tronchi Celesti

 Tutto ciò rappresenta l tentativo (in tempi molto antichi) di combinare il primitivo sistema di contare per decine con la tendenza posteriore del calcolo per dozzine. Quanto ai caratteri usati per identificare Rami e Tronchi, essi sono molto antichi: sono stati trovati negli ossi oracolari della dinastia Shang (circa 1500 a.C.) dove sono usati per il computo dei giorni.

Nella tabella che segue sono riportate tutte le 60 combinazioni dei Rami Terrestri con i Tronchi Celesti: ad ogni combinazione viene assegnato un binomio che identifica l’anno all’interno del ciclo sessagesimale. Ad ogni binomio viene anche associato uno dei cinque elementi (essenza del binomio) che specifica le caratteristiche dell’anno.





Mentre in occidente la durata dell’anno è fissa, nel calendario cinese gli anni hanno una durata variabile. E’ infatti calcolato in base al periodo della luna e, dato che la lunazione si ha in 29,5 giorni, i mesi cinesi possono essere di 29 o di 30 giorni. Ne risulta che l’anno cinese è più corto di circa dieci giorni rispetto a quello occidentale: per rimediare a questo inconveniente, ogni tanti anni viene aggiunto un mese extra che riporta il calendario «in armonia con il Cielo». Il calendario cinese prevede, infatti, anni comuni, composti da 12 mesi e da 353, 354 o 355 giorni, e anni embolismici, composti da 13 mesi e da 383, 384 o 385 giorni. (questa caratteristica lo accomuna al calendario ebraico).

Oltre all’anno lunare vi è anche quello solare, che si computa in base alle quattro tappe del ciclo terra-sole: i due solstizi e i due equinozi. Ma diversamente che da noi, queste date non rappresentano l’«inizio» delle stagioni bensì il loro «culmine»: le stagioni quindi iniziano 45 giorni prima rispetto all’occidente.

Ogni stagione è associata ad un Elemento: ma gli elementi sono cinque, quindi, per armonia, i cinesi hanno introdotto una «quinta stagione», con questo criterio: invece di durare 90 giorni, le stagioni durano solo 72 giorni, mentre la «coda» ossia gli ultimi 18 giorni di ciascuna, per un totale di 18x5=90 giorni, (tutti relativi all’elemento Terra, rappresentano la cosiddetta quinta stagione, in pratica la transizione climatica tra una stagione e la successiva.



L’anno viene inoltre suddiviso in 24 periodi di quindici o sedici giorni ciascuno, conosciuti col nome di 气 Qi (Soffi). La loro origine, come gli stessi nomi dei Qi suggeriscono, dipende soprattutto dal ciclo annuale agricolo. Più esattamente, i Qi rappresentano la divisione dell’eclittica solare in 24 segmenti, ognuno dei quali corrisponde grosso modo alla metà di un segno dello zodiaco occidentale. A loro volta i Soffi sono collegati attraverso sottili corrispondenze simboliche con un Ramo, cioè con un animale dello zodiaco.


I 24 Qi


Dodici Qi sono conosciuti come Feste mensili, o Jie节, (quelle in grassetto nella tabella) importanti per la formazione dell’oroscopo. Nascere in questo o in quel momento non è casuale, perché in fondo il temperamento di una persona viene in qualche modo influenzato dal clima del periodo di nascita: Il gelo e l’umidità rendono parimenti freddi e controllati coloro che sono nati di inverno, mentre la calura estiva porta ad un carattere estroverso e pigro; le piogge autunnali possono rendere malinconici, mentre il fermento primaverile conferisce dinamicità e creatività.

Nel calendario cinese la durata del mese è organizzata in modo che la luna nuova cada nel primo giorno del mese e la luna piena nel quindicesimo. Per far sì che certi mesi corrispondano alle stagioni loro convenienti, l’anno comincia il primo giorno della luna piena dopo il periodo solare «Grande Freddo», che equivale all’entrata del Sole nell’Acquario.

Perciò il capodanno cinese cade nel primo giorno della prima o della seconda luna nuova dopo il solstizio di inverno.
(tra il 20 gennaio e il 19 febbraio)

Senza l’aggiunta di mesi extra, o intercalari, il calendario cinese si troverebbe arretrato di 30 giorni ogni tre anni. I mesi intercalari nel numero di sette, vengono aggiunti in un ciclo di 19 anni, in modo che l’equinozio di primavera cada sempre nel secondo mese, il solstizio estivo nel quinto, l’equinozio di autunno nell’ottavo ed il solstizio d’inverno nell’undicesimo. Tali mesi non hanno un loro nome: vengono ottenuti semplicemente raddoppiando il mese che li precede.

E' importante la definizione di termine principale: è la data in cui il Sole, nel suo apparente moto intorno alla Terra, determina un angolo multiplo di trenta gradi, considerando l'angolo di zero gradi quello creato dalla posizione del Sole il giorno dell'equinozio di primavera. Il termine principale 1 si ha quando la longitudine del Sole è di 330 gradi, il termine principale 2 si ha quando la longitudine del Sole è di 0 gradi, il termine principale 3 avviene quando il Sole è a 30 gradi, e così via.

I mesi cinesi sono nominati semplicemente con i numeri: ogni mese prende il nome dal numero del termine principale in esso contenuto: così, Gennaio è il Mese 1 (一月 yi yue), Febbraio è il Mese 2 (二月er yue), e così via.

Nel caso in cui capiti che un mese contenga due termini principali, non si tiene conto del secondo. Il termine principale 11, che coincide col solstizio d'inverno, deve sempre cadere nel mese numero 11. Quando si hanno 13 lune piene tra l'undicesimo mese di un anno e l'undicesimo mese dell'anno successivo (ovvero tra un solstizio e il successivo), l'anno che segue diventa di 13 mesi. Poiché in tale anno c'è almeno un mese che non contiene nessun termine principale, il mese successivo a questo diventa il mese aggiuntivo, che porta però lo stesso numero del mese precedente.

Come si è visto, i mesi e gli anni cinesi hanno ben poco in comune con quelli del calendario occidentale: i mesi cominciano sempre con il novilunio ed inoltre il primo mese dell’anno non è come per noi gennaio, ma il mese della Tigre, che inizia con il novilunio del capodanno compreso tra il 20 gennaio e il 19 febbraio. Infine, per riportare la lunghezza dell’anno lunare al passo con quello solare, vengono intercalati sette mesi supplementari ogni 19 anni, raddoppiando il mese che li precede. Risulta chiaro che per identificare, a partire da una certa data del calendario occidentale, la corrispondente data del calendario cinese, non c’è altro mezzo che usare delle tabelle di corrispondenza.

2 commenti:

  1. Se qualcuno fosse interessato, ho le tabelle di conversione dal calendario occidentale a quello tradizionale cinese ...

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  2. mi piacerebbe molto averla.. potresti inviarmela in mail? rinosh@libero.it
    grazie infinite

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