Dao De Jing

Senza uscire dalla porta di casa puoi conoscere il mondo,
senza guardare dalla finestra puoi scorgere il Dao del cielo.
Più si va lontano, meno si conosce.
Per questo il saggio senza viaggiare conosce,
senza vedere nomina, senza agire compie.
Dao De Jing, Lao Zi

venerdì 11 febbraio 2011

San Valentino: conoscete Giulietta e Romeo cinesi?

Pensavamo di essere gli unici ad avere una storia d’amore come quella di Giulietta e Romeo, ma l’amore si sa, non ha confini e una vicenda, molto simile a quella degli innamorati veronesi, ebbe luogo anche in Cina,ma molto, molto prima … milleseicento anni fa!

Nel 2005 la città di Ningbo della provincia del Zhejiang nella Cina sud-orientale e la città di Verona hanno firmato un accordo di gemellaggio: cosa aveva a che fare Verona con l’estremo oriente? Ningbo, è una cittadina (solo cinque milioni di abitanti…) della provincia cinese del Zhejiang - un poco più a sud di Shanghai, tanto per intenderci - ed è il centro economico della regione a sud del delta del Fiume Azzurro. E’ una delle più importanti città portuali cinesi, con grandi prospettive di sviluppo e una importante tradizione storica: fin dai tempi della dinastia Tang (V-VI° sec d.C.) era il punto di partenza, per via mare della Via della Seta e della via di porcellana tra l'Asia con l'Europa. Ma Ningbo è famosa anche per una delle più tradizionali e struggenti storie d’amore della tradizione popolare cinese. La storia di Liang Shanbo e Zhu Yingtai simboleggia, per gli orientali, la libertà e la fedeltà nell'amore. Liang Shanbo e Zhu Yingtai sono definiti come "Romeo e Giulietta dell'Oriente": volete sapere perché?

La vicenda si svolge 1600 anni fa, sotto l’impero della dinastia Jin. Zhu Yingtai era la figlia di un nobile signore di Shangyu, molto graziosa e intelligente. Desiderava ricevere una istruzione ma, a quei tempi, solo i maschi potevano frequentare le scuole, dove si preparavano i futuri funzionari dell’impero. Le femmine, non avendo diritto ad una carriera pubblica, non avevano (ovviamente) nemmeno diritto all’istruzione. Ma Zhu Yingtai aveva uno spirito libero: tanto fece che riuscì a commuovere suo padre che acconsentì alla figlia, travestita da ragazzo, di andare a studiare alla scuola di Hangzhou.

E così Zhu Yingtai partì alla volta della città con la sua ancella anch’ella travestita da uomo. Durante il viaggio incontrarono, in un padiglione costruito per i viandanti, un giovane bello e gentile, anch’egli andava ad Hangzhou per studiare. I due giovani ben presto diventarono amici e decisero, prima di arrivare in città, di fare una cerimonia che li avrebbe legati più di due fratelli, per caso passavano su un grazioso ponticello, s’inginocchiarono e fecero la cerimonia.

Arrivati in città i due amici naturalmente entrarono nella stessa scuola. Condividevano la stessa stanza e lo stesso letto. Zhu Yingtai era sempre vestita da uomo ma aveva paura di essere scoperta, soprattutto di notte, escogitò allora uno stratagemma: ogni notte metteva un’ampolla d’acqua in mezzo al letto tra lei e Liang Shanbo, di modo che se fosse successo qualcosa l’ampolla si sarebbe rovesciata e l’avrebbe bagnata svegliandola. Ma non successe mai niente.

Come si può immaginare, Liang Shanbo si accorse presto del sotterfugio e si innamorò della ragazza. Peccato che lui fosse di origini molto umili e quindi poco gradito alla nobile famiglia di lei: infatti, quando il padre seppe del loro legame, richiamò subito la figlia a casa, e le impose di fidanzarsi con un giovane di un’altra famiglia nobile del luogo, appartenente al clan dei Ma. Ne frattempo, Liang Shanbo aveva superato i duri esami di ammissione alla pubblica amministrazione ed era diventato un magistrato, ma non potendo sopportare la lontananza da Liang Shanbo, cadde in uno stato depressivo: in poco tempo Il giovane morì e fu sepolto vicino al fiume, fuori della città.

Udita la notizia della morte dell’amato Zhu Yingtai quasi impazzì dal dolore e supplicò ancora e ancora il padre di non mandarla in sposa al clan dei Ma. Ma il padre fu irremovibile, allora Zhu Yingtai acconsentì ma a due condizioni: voleva vestirsi di bianco [il bianco e’il colore del lutto in Cina] e voleva che la processione nunziale passasse accanto alla tomba di Liang Shanbo, prima di arrivare alla casa del futuro marito. Il padre, pur di farla sposare accettò queste condizioni e venne preparato il matrimonio. Il giorno stabilito, Zhu Yingtai, vestita di bianco e con il cuore a pezzi, salì sulla portantina nunziale. La processione arrivò di fianco alla tomba di Liang Shanbo. Zhu Yingtai alzò la tenda della portantina e con la voce rotta dal pianto urlò verso la tomba dell’amato:

«Se è rimasto qualcosa del tuo spirito e del tuo amore allora apri la tomba!se nulla invece di te e del nostro amore e’ rimasto, allora sarò moglie di un’altro!». Improvvisamente il cielo si rannuvolò, fulmini e lampi saettarono nel vuoto. La tomba di Liang Shanbo si aprì e prima che chiunque avesse il tempo di reagire Zhu Yingtai si gettò nella tomba aperta. E la tomba si richiuse dietro di lei.

Il cielo ridivenne sereno, lampi e fulmini sparirono, la tomba di Liang Shanbo si riaprì e uscirono due farfalle che volavano assieme e insieme sparirono all’orizzonte. Le farfalle erano le anime dei due poveri amanti, finalmente libere di stare per sempre assieme.

Ningbo ha creato un parco dedicato ai due innamorati ed ha deciso di coltivare la tradizione e la diffusione della storia d'amore dei due sfortunati giovani: ha costituito un Istituto cinese di ricerca sulla tradizione di Liang Shanbo e Zhu Yingtai ed ha chiesto all'Unesco di riconoscere questa tradizione come "patrimonio culturale non materiale" dell’umanità. A Ningbo si dice che se marito e moglie vogliono arrivare fino alla vecchiaia devono visitare il parco di Liang Shanbo e Zhu Yingtai. Il parco è diventato un luogo dedicato alla libertà e alla fedeltà nell'amore e le farfalle simbolo dell'amore eterno. Il governo distrettuale ha anche organizzato, nel gennaio del 2000 e nel maggio del 2002, due Festival dedicati a questa tradizione ottenendo vivo successo. Durante i Festival, il governo locale ha invitato 99 coppie di sposi novelli e 56 coppie sposi novelli rappresentanti le 56 nazionalità cinesi.





E’ così che, per allacciare un legame ideale tra gli innamorati occidentali e orientali e, nella realtà, tra le città che ne conservano la tradizione, è nato l’invito alla città di Verona, in occasione del terzo Festival Liang Shanbo e Zhu Yingtai. Un invito ben accolto dall’amministrazione veronese, che ha inviato una delegazione composta dal Sindaco, dall’assessore al Turismo, e da cinque coppie veronesi, a rappresentare l’amore eterno nella (ormai non più) lontana Cina. Naturalmente Ningbo è stata invitata a ricambiare la visita durante l’edizione di “Verona in love” che si è svolta nel Febbraio 2007 in occasione della festa di san Valentino.

Nell'ottica del gemellaggio tra Verona e Ningbo, è avvenuto uno scambio dei due principali simboli cittadini legati alle rispettive leggende. La città di Verona ha donato una copia della statua bronzea di Giulietta e Ningbo ha fatto altrettanto con una copia della statua del Parco Culturale. La bella e suggestiva opera è stata collocata proprio di fronte all'ingresso della Tomba di Giulietta.

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