sabato 2 ottobre 2010

Shu: la mansuetudine.

Ai suoi discepoli che si chiedono vi sia una parola capace di guidare la condotta di una intera vita, il maestro risponde:

«Mansuetudine (shu) non è forse la parola chiave? Ciò che non vuoi sia fatto a te, non farlo agli altri.» (Dialoghi XV,23)
La parola 恕 shu, la cui grafia ( 心xin «cuore, mente, sentimento» sormontato dall'elemento 如ru «essere simile a…») introduce una relazione analogica tra i cuori, significa «considerare gli altri come si considera se stessi»

«…per praticare ren, occorre cominciare da se stessi: desiderare la sicurezza altrui quanto la propria, auspicare il successo altrui quanto il proprio. Attingi in te l'idea di ciò che puoi fare per gli altri - questo ti porterà sulla via di ren! » (Dialoghi VI,28)

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