La conoscenza razionale appartiene al campo dell’intelletto, la cui funzione è discriminare, dividere, confrontare, misurare ed ordinare in categorie. L’astrazione è una caratteristica tipica di questa conoscenza, perché per poter analizzare l’immensa varietà di forme e fenomeni non possiamo prendere in considerazione tutti gli aspetti ma se ne devono scegliere solo alcuni significativi. La conoscenza razionale è pertanto un sistema di concetti astratti e simboli, caratterizzati dalla struttura lineare e sequenziale tipica del nostro modo di pensare e parlare. Nella maggior parte dei linguaggi questa struttura lineare è resa esplicita dall’uso di alfabeti che servono a comunicare esperienze e riflessioni con lunghe file di lettere.
Il mondo naturale, d’altra parte, ha una varietà e complessità infinita, nel quale le cose non avvengono in successione ma tutte contemporaneamente: è chiaro che il nostro sistema astratto di pensiero concettuale non potrà mai descrivere o comprendere questa realtà nella sua complessità: tutta la conoscenza razionale è necessariamente limitata.
Poiché la nostra rappresentazione della realtà è molto più facile da afferrare che non tutta la realtà stessa, noi tendiamo a confondere le due cose e a prendere i nostri concetti e i nostri simboli come se fossero la realtà.
Uno dei principale compiti del misticismo orientale è di liberarci da questa confusione: essi ritengono che la realtà ultima non può mai essere oggetto di ragionamento o di conoscenza dimostrabile, né può essere descritta adeguatamente con le parole. La conoscenza assoluta è quindi una esperienza della realtà totalmente non intellettuale, una esperienza che nasce da uno stato di coscienza non ordinario, che può essere chiamato mistico o meditativo.
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