venerdì 22 ottobre 2010

Zhen Ming: Rettificare i nomi

C'è un celebre detto, attribuito a Confucio in risposta al Duca Jing di Qi che lo interrogava sull'arte di governare:

«Che il sovrano agisca da sovrano, il ministro da ministro, il padre da padre, il figlio da figlio» (Dialoghi XII,11)
«…se i nomi non sono corretti, non si possono fare discorsi coerenti. Se il linguaggio è incoerente, gli affari di governo non si possono gestire. Se questi sono trascurati, i riti e la musica non possono fiorire. Se i riti e la musica sono trascurati, le pene ed i castighi non possono essere giusti. Se i castighi sono ingiusti, il popolo non sa più come muoversi. Ecco perché l'uomo di valore usa soltanto nomi che implicano discorsi coerenti, e parla soltanto di cose che può mettere in pratica. Ecco perché l'uomo di valore è prudente in quello che dice.»(Dialoghi XIII, 3)

L'adeguamento si effettua in due sensi: occorre agire sui nomi in modo che essi si applichino solamente a quelle realtà che li meritano, ma anche agire sulla realtà delle cose in modo che esse coincidano con i nomi convenzionali.



2 commenti:

  1. In italia si rettifica la realtà ai nomi da secoli. La legge dice che i cavalli sono foche? Siano foche! E visto poi quanto bene funziona, continuare a raddrizzare le gambe ai cani? Chi non segue i principi naturali ma li forza con nomi e convenzioni perde il Mandato del Cielo! Meglio il vecchio Lao, dunque

    RispondiElimina